LA BOTTEGA DEI BRIGANTI

LA DIETA DELLA LONGEVITA'

09.01.2014 11:01

 

“Ecco perché nel cilento si vive dieci anni di più”La ricerca: il segreto è nella Dieta Mediterranea “DOC”

 

 

 

 

 

 


Ancel  Keys

                                    

    La Dieta Mediterranea - Patrimonio dell'Umanità

La Dieta Mediterranea allunga la vita. Regala benessere e felicità. Perché non è solo un modello alimentare fatto di stagionalità, tipicità e biodiversità, ma è un modo di vivere che rimette in equilibrio l’ambiente e lo sviluppo. E’ quanto emerge da uno studio del MedEat Research, il neonato Centro di ricerca sociale sulla Dieta Mediterranea dell’Università Suor Orsola  Benincasa  di Napoli.

Il centro di ricerca ha svolto un’indagine in collaborazione con alcuni comuni del Parco Nazionale del Cilento che l’Unesco ha riconosciuto quali comunità emblematiche della Dieta Mediterranea, dichiarata Patrimonio intangibile dell’Umanità il 17 novembre del 2010. Verdura, olio extravergine di oliva, frutta, legumi e pasta. Assieme a molto movimento e aria pulita. Ecco la formula eco alimentare che ha trasformato alcuni paesi costieri della provincia di Salerno in un case study internazionale.  Pioppi, Acciaroli, Pollica, San Mauro, Castellabate, Agnone, Velia, un fazzoletto di terre ormai noto come il triangolo della lunga vita. Una definizione coniata da Ancel Keys, il più grande esperto di nutrizione umana del novecento. Professore all’Università del Minnesota. Lo scienziato arrivò a Napoli nell’immediato dopoguerra e fu subito colpito dai tassi di longevità della popolazione locale. Nella Campania di quegli anni infatti, la durata media della vita superava del 15 % quella statunitense e non c’era traccia di infarti. Ma la sorpresa di Keys aumentò a dismisura quando si spinse verso quei paesini della costa cilentana dove il tempo sembrava essersi fermato. E qui decise di fermarsi anche lui. Convinto che nel modo di vivere e di mangiare di quel popolo di contadini e pescatori ci fosse qualcosa di speciale. Diceva sempre di essersi stabilito a Pioppi per allungare la sua vita di almeno vent’anni, e c’è riuscito. Visto che quando è morto, nel 2004, aveva 101 anni. E la moglie Margaret ha raggiunto i 96. Ma la longevità in questa terra è un bene comune. Già negli anni 60 qui l’aspettativa di vita media aveva raggiunto quelli standard che il resto del nostro paese dovrebbe raggiungere nel 2025. E quel che emerge incrociando i dati Istat con quelli forniti dall’anagrafe dei comuni della zona. Secondo le stime ufficiali, le italiane che nascono oggi vivranno in media fino a 84 anni e mezzo, i maschi fino a 79. Ma per i Cilentani queste non sono solo proiezioni ipotetiche. Qui si campa dagli 8 ai 10 anni in più che nel resto d’Italia Le previsioni per il futuro danno cifre da fantascienza. Perché i Cilentani nati nel 2011 arriveranno a 85 anni. Mentre le donne supereranno i 92 anni. Nel triangolo della lunga vita mangiare mediterraneo significa verdure a Km 0, preparate in tutti i modi. Nonché i legumi. E’, con moderazione, pesce, carne, soprattutto bianca, e latticini. Meglio ancora il formaggio di capra. Quantità moderata, qualità stellare. Ecco il segreto della dieta locale. Che non è solo un modo di mangiare. E men che meno una cura dimagrante. E’ soprattutto una filosofia. Del resto la parola greca “diaita”, da cui il nostro dieta, significa proprio “modo di vivere”. Poco stress, equilibrio ambientale, cibo sano, variato e senza eccessi. Pare proprio che i Cilentani abbiano fatto tesoro dell’insegnamento di Ippocrate, padre dell’arte medica occidentale, che diceva ” Fai che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Insomma i nipotini di Parmenide, il filosofo dell’essere, nato proprio a Velia, hanno inventato l’abbondanza frugale con qualche millennio di anticipo sull’ambientalismo contemporaneo. Ecco perché da queste parti l’alternativa essere o benessere non è un problema.

 

(Articolo tratto da Repubblica 18 novembre 2012)